A differenza di quello che si potrebbe pensare, il toponimo Gran Paradiso non vuole richiamare sensazioni prossime alla beatitudine da provare una volta in vetta; esso infatti deriva dal patois valdostano Granta Parei, ossia Grande Parete. In effetti questo massiccio imponente di roccia e ghiaccio è l’unica cima che supera i 4000 metri di altezza ad essere in territorio interamente italiano. Con la sua posizione privilegiata esso domina le valli di Valsavarenche e la Valnontey che, insieme anche alla valle di Rhêmes vanno a formare il parco nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922 per tutelare lo stambecco. Oggi giorno, salendo verso i rifugi Vittorio Emmanuele II e Chabot, posti alla base del ghiacciaio, gli incontri con questo splendido animale sono comuni. La salita alla via Normale, per quanto tecnicamente non particolarmente impegnativa, si svolge in un ambiente glaciale di alta montagna dal fascino assoluto ma che richiede comunque un buon allenamento per essere affrontato. La parte finale di cresta, invece, con la sua esposizione vertiginosa, regala la sensazione di camminare sull’aria.