Questa via è stata aperta da Thomas Gianola ed io in una fredda giornata di inizio estate. Aspettando che il sole riscaldasse un po’ l’aria abbiamo deciso di dilungarci nei preparativi, tanto che il nome della via è quello del programma tv che ci siamo attardati a guardare al mattino. A nostro parere la ripetizione della via merita comunque di più del programma stesso. Attendiamo fiduciosi il parere dei futuri ripetitori.
CARATTERE DELLA VIA:
La via si svolge su belle placche di calcare e la scelta della linea è stata dettata dalla ricerca della roccia più interessante. Al secondo tiro abbiamo trovato tantissime clessidre su cui proteggerci, nei tiri successivi, purtroppo, non abbiamo avuto altrettanta fortuna, cosi che, al fine di aprire una via logica e con basso rischio per i ripetitori, abbiamo aggiunto spit a protezione dei passaggi più impegnativi. E’ comunque una via di carattere più alpinistico che sportivo che richiede l’integrazione con qualche friend e saper scalare su placche di V grado anche qualche metro lontani dall’ultimo chiodo.
Difficoltà fino al VI-, lunghezza 450 metri.
ATTACCO:
Arrivati a passo Fedaia, parcheggiare l’auto in prossimità della piccola diga che separa il lago Fedaia da un altro piccolo laghetto (quindi non lontano dal lato veneto del passo). Attraversare a piedi la diga e subito dirigersi verso la parete, camminando su terreno piuttosto ripido a fianco del torrente. Ad aiutare l’orientamento qualche bollo rosso verniciato. In faticosi 25 minuti si raggiunge l’attacco, dove uno spit con cordone a circa 10 metri da terra, indica la via.
DISCESA:
Al termine della via si sbuca in una bella e panoramica anticima, sul versante Ovest (destra faccia a monte) si nota facilmente uno spit collegato a spuntone che è l’ultima sosta di una via chiamata “Testosterone Andante”. Da qui tre doppie verticali di 50/60 metri ci depositano sul ghiaione alla base della parete Ovest. Costeggiando la parete in breve si rientra all’attacco e quindi all’auto.