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Vie classiche in Dolomiti: dal V

Le vie classiche in Dolomiti dal V grado in su

Il numero e la varietà di vie d’arrampicata presenti nelle Dolomiti non ha probabilmente rivali nel mondo, grazie ai loro 16000 km di estensione e ai circa 50 diversi gruppi montuosi che le compongono.Giusto per chiarire le cose, con “Classica” intendiamo una salita fino alle difficoltà di VI o VII grado, con protezioni tradizionali e una buona conoscenza della via, per lo più raccolta da molte ripetizioni da parte di altri arrampicatori. Questa sezione riguarda le vie classiche impegnative, fino al grado VII. Va da sé che gli esempi qui riportati non possono essere esaustivi, piuttosto, rappresentano una panoramica che dà un assaggio di ciò che ci si può aspettare nella ricerca di queste vie classiche.

tipo di attività

vie alpinistiche classiche dolomiti

livello

da medio a alto

programma personalizzato

vedi “info”

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una lista di vie classiche

Dolomiti: vie classiche sui Lastoi di Formin

I Lastoi di Formin sono un impressionante muro che fiancheggia i tornanti della strada che da Cortina d’Ampezzo risale al Passo Giau. Questa montagna si caratterizza per un enorme plateau sommitale e una verticale parete alta fino a 300 metri che lo raggiunge.

VIA AMEDEO, Torrione Marcella, Lastoi di Formin, V+, 220 metri: il torrione fa parte della muraglia dei Lastoi di Formin, la via sale con difficoltà medie al centro della parete lungo un estetica line di fessure. La roccia è sempre ottima e la soddisfazione garantita.

Piz Chiavacez: le classiche al sole

la parete sud del Chiavacez è una delle più popolari in Dolomiti, si trova infatti a due passi dalla strada e offre itinerari divertenti su roccia solida. Unica pecca le file che a volte si creano agli attacchi delle vie. La parete è tagliata da una cengia mediana, gli itinerari che iniziano dalla base finiscono poi in cengia mentre quelli che portano in cima iniziano dalla cengia.

VIA SCHUBERT, VI-, 250 metri: itinerario elegante che offre un arrampicata atletica in fessura ed in placca.

DIEDRO VINATZER, V+ A0, 220 metri: è questo uno degli itinerari che iniziano dalla cengia mediana, è un itinerario stupendo in camini e fessure.

Cima Scotoni, un must in Dolomiti

situata in uno dei luoghi forse più incantevoli delle Dolomiti, appare come una liscia lavagna rocciosa intervallata da due cengie. Dalla cima la vista spazia dalla sottostante Val Badia ai giganti delle Dolomiti quali Antelao, Pelmo, Marmolada e Civetta.

VIA FACHIRI, VI, 400 metri: è questo uno dei capolavori del fuoriclasse Enzo Cozzolino, a differenza del primo itinerario della parete (via Lacedelli) presenta difficoltà più omogenee su roccia sorprendentemente buona.

Tra le più famose Vie Classiche: le Tre Cime di Lavaredo

Il fascino delle tre cime di Lavaredo, simbolo delle Dolomiti di Sesto, attira gli sguardi non solo degli arrampicatori, ma anche delle centinaia di visitatori che grazie al comodo accesso in auto, affollano i sentieri alla base. Qui le linee sono così estetiche che nonostante la poca quiete ma anche la qualità della roccia non sempre eccelsa, comunque l’alpinista è magneticamente attratto.

SPIGOLO DIBONA, cima grande di lavaredo, IV, 550 metri: lo spigolo Nord-est della Cima Grande di Lavaredo è lo spigolo che dai ghiaioni alla base delle mitiche pareti nord conduce fino alla croce di vetta, l’arrampicata non risulta essere mai troppo impegnativa e gli scorci sulla parete nord sono stupendi.

SPIGOLO GIALLO, cima piccola di Lavaredo, VI-, 300 metri: questa è un altra delle classiche che ogni alpinista vorrebbe avere nel suo palmares, la via segue un ardita linea di spigolo che cerca un varco verso la vetta tra rocce gialle strapiombanti e tetti.

VIA DULFER, Cima Grande di Lavaredo, parete Ovest, V+, 270 metri: La parete Ovest può essere considerata un buon banco di prova prima di affrontare gli strapiombi nord. La via, piuttosto faticosa, segue una direttiva di fessure e camini fino alla famosa cengia circolare.

Piz da Lech, Gruppo del Sella

con una comoda risalita sugli impianti che dal villaggio di Corvara in Badia portano in quota sul massiccio del Sella, arriviamo in una conca circondata da un anfiteatro di pareti al cui cospetto l’alpinista si sente piccolo e un po’ impaurito. Le pareti sud-est del Piz da Lech, Sas deles Diesc e Sas deles Nu, offrono una straordinaria qualità della roccia, un’ esperienza in ambiente di alta quota, e la comodità di un brevissimo avvicinamento.

VIA DORIGATTI, GAMBISI, Piz da Lech parete sud-est, V+, 270 metri: appena scesi dall’impianto di risalita l’occhio è attratto dalla parete nera e gialla del Piz da Lech. Questa via vince l’impressionante muraglia offrendo un arrampicata in fessure, camini e placche. Insomma non le manca proprio niente!

VIA CASTIGLIONI, DETASSIS, Sas deles Diesc, V, 350 metri: L’anfiteatro di pareti prosegue verso sinistra con il Sas deles Diesc; la via presentata segue per lo più dei camini che con difficoltà di IV grado e una lunghezza di V portano in cima a questa bella vetta.

VIA AERO FOBIA, Sas deles Nu, VI+, 280 metri: Oltre l’impressionante fenditura rocciosa ben visibile da molto in basso, si alza imponente la parete del Sas Deles Nu che chiude l’anfiteatro. Questo itinerario piuttosto impegnativo supera degli imponenti strapiombi nella prima parte, mentre nella seconda, dopo aver oltrepassato lo spigolo, prosegue lungo magnifiche placche.

Sas Dela Crusc, la roccia più bella

Questa è la montagna che con la mole della sua parete ovest domina la Val Badia. Essa si tinge di rosso al tramonto regalando emozioni sia a chi la guarda dal basso, ma sopratutto a chi è ancora impegnato sulla sua roccia. dopo aver raggiunto comodamente con gli impianti un monastero di origine medievale, l’alpinista abbandona i dolci alpeggi per affrontare un impegnativo zoccolo di roccia e ghiaia. Una volta raggiunta la base ad aspettarlo ci sono tra le più belle ed impegnative vie delle Dolomiti.

DIEDRO MAYERL, parete ovest sas dela Crusc, VI+, 300+ 250 metri: nonostante la difficoltà già alta, è questa la linea di maggior debolezza della parete. L’itinerario ci offre una impegnativa arrampicata raramente sotto il V grado. La roccia è stupenda.

Tofana di Rozes, parete sud

è una complessa e grande parete che domina la valle di Cortina d’Ampezzo. Si caratterizza per un dislivello massimo di 800 metri sulla verticale della cima principale e pilastri di altezza inferiore, che ricordano le mura di un immenso castello. L’arrampicata si svolge su Dolomia di ottima qualità che ne conferisce anche il caratteristico colore rossastro.

VIA ALVERA-POMPANIN, Primo Spigolo Tofana, V+, 430 metri: L’itinerario corre quasi sempre fedele alla linea dello spigolo, offrendo così un arrampicata aerea e di soddisfazione, pur mantenendosi sempre su gradi intorno al IV e V con un bel tiro su diedro di V+.

VIA COSTANTINI-GHEDINA, Secondo Spigolo Tofana, VI-, 600 metri: è il secondo pilastro della Tofana, quello centrale, ad essere il più elevato tra i tre e quello con gli itinerari più impegnativi. Questa via, una classica molto ambita, si svolge sempre su ottima roccia prima su belle placche grigie, poi, dopo un difficile traverso che è la lunghezza più difficile, si porta sul filo dello spigolo fino in vetta.

Le classiche per eccellenza: le Torri del Sella

le torri del Sella sono tra le più iconografiche cime delle Dolomiti. Ciò che le rende così note, oltre alla loro indiscussa bellezza, è anche la vicinanza alla strada del passo Sella. Il che rende la vita all’alpinista desideroso di scalarle decisamente più facile. La cima panoramica e la bellezza degli itinerari sono caratteristiche comuni a tutte e quattro le torri.

VIA MESSNER, Seconda Torre, V+, 240 metri: il famosissimo fuoriclasse altoatesino qui firmò uno dei suoi capolavori. se in quell’epoca un itinerario del genere così sostenuto e che affronta delle placche aperte era quasi follia, oggi rimane un difficile e bellissimo banco di prova.

VIA VINATZER, Terza torre, VI-, 350 metri: questo itinerario è elegante e su ottima roccia. affronta la verticale parete Ovest, e per farlo supera un tetto che sporge netto per più di due metri. Una vera chicca Dolomitica!

VIA MALSINER- MORODER, quarta Torre, VI+, 345 metri: la parete nord della quarta torre si articola in grandi nicchie, spigoli e fessure; questo itinerario è quindi molto vario e articolato seppur su roccia non sempre ottima. La lunghezza chiave consiste in un muro strapiombante, faticoso da scalare.

MEISULES DALA BIESCES

questa parete corrisponde al contrafforte nord del gruppo del Sella, essa quindi non è una cima ma piuttosto una lunga bastionata rocciosa che termina presso una grande cengia. se quindi gli itinerari qui solitamente non portano in punta a una bella vetta, il loro punto forte è senz altro l’eccezionale qualità della roccia e la comodità dell’approccio dalla strada.

VIA BRUSIN, torre orientale delle Meisules, VI+, 200 metri: la scalata comporta 6 intensi tiri di corda che lasceranno le braccia stanche ma i visi contenti.

VIA SIEGLINDE, Meisules, V, 200 metri: questo itinerario percorre un elegante spigolo e offre una stupenda arrampicata in fessure prevalentemente di IV con pochi tratti di V.

VIA FRANZ, Meisules, VI+, 300 metri: è forse una delle vie più classiche della parete, senz altro impegnativa con arrampicata che richiede 4-5 ore di sforzi su ottima roccia e bellissime placche.

VIA L’NEIN, Meisules, V+, 280 metri: questa è una di quelle vie che lascia entusiasti chi ha la fortuna di percorrerle; qui non servono grossi bicipiti ma astuzia e un fine movimento di piedi.

CATINACCIO

Il Catinaccio è la montagna più famosa della Val di Fassa, la sua parete est, illuminata di rosa al mattino, sorride ai dolci alpeggi del sottostante Gardeccia. Il Catinaccio si articola in diverse cime, tutte in comune presentano un ottima roccia e una bella arrampicata.

VIA STEGER, Punta Emma, V+, 400 metri: e’ la classica di Puna Emma, in cui più che la difficoltà tecnica è la lunghezza a mettere alla prova gli alpinisti. Dalla stupenda cima si può avere un punto di vista privilegiato sulle famose Torri del Vajolet.

VIA EISENSTECKEN, Punta Emma, VI, 220 metri: la relativamente breve parete nord offre un itinerario capolavoro; parete verticale che richiede buone doti di arrampicata in placca.

VIA STEGER, Cima pricipale, VI-, 700 metri: questo itinerario può essere la porta di ingresso al mondo delle big wall in Dolomiti. Esso è un grandioso itinerario che vince la famosa parete est del Catinaccio. Fortunatamente le difficoltà sono concentrate in basso, per tutti i 700 metri della sua lunghezza la roccia è straordinaria.