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Quarto grado in Dolomiti

Vie classiche di terzo e quarto grado in Dolomiti

Con la loro estensione di circa 16000 km e un numero di gruppi montuosi di circa una cinquantina, le Dolomiti offrono un numero e una varietà di itinerari su roccia che probabilmente non ha eguali in tutto il resto del mondo. Per mettere un po’ d’ordine intendiamo Vie Classiche le vie che presentino difficoltà non estreme (fino al VI-VI+), una chiodatura generalmente di tipo tradizionale e soprattutto che l’itinerario sia conosciuto, grazie alle informazioni raccolte durante le più o meno numerose ripetizioni. Questa sezione è dedicata alle vie classiche di facile e media difficoltà. E’ ovvio che gli esempi qui descritti non esauriscono certo le possibilità, ma vogliono piuttosto fornire una panoramica su cosa ci si può aspettare dall’arrampicata su vie classiche in Dolomiti.

tipo di attività

arrampicate classiche su roccia

livello richiesto

da bassa a media esperienza

programma personalizzato

vedi “info”

Info
Durata
livello
DOVE
PROGRAMMA PERSONALIZZATO
CARATTERE ITINERARIO
ATTREZZATURA
OFFERTA BEST DAYS
OFFERTA ALL-INCLUSIVE
LA VOSTRA GUIDA ALPINA
una lista di vie classiche

vie classiche in Dolomiti sulle Torri del Vajolet

Le Torri del Vajolet sono un immagine iconografica delle Dolomiti, guglie ardite di incredibile bellezza svettano proprio sopra il rifugio Re Alberto, dal quale sono raggiungibili in pochissimi minuti.

VIA PIAZ, Torre Delago, IV+, 180 metri: Una volta intrapresa la salita di questo spigolo si rimane di stucco quando, percorsi pochi metri dalle rocce basali ci si ritrova sopra un baratro di oltre 700 metri. Magie delle Dolomiti! Un ulteriore sorpresa è come uno spigolo così ardito ed aereo possa in realtà opporre difficoltà tutto sommato contenute.

La via classica per eccellenza sulle Dolomiti Friulane: il Campanile

è questo isolato monolito la montagna più iconica delle selvagge Dolomiti friulane. Tutti e 4 i suoi versanti sono costituiti da pareti verticali o strapiombanti, la storia della prima ascensione non solo parla di tenacia e coraggio ma anche di astuzie e raggiri. Tutta da ascoltare, magari sul piccolo cocuzzolo sommitale.

VIA NORMALE, V-, 290 metri: E’ un ascensione divertente su ottima roccia, il passaggio chiave è ormai un po’ consumato dai passaggi e risulta impegnativo. L’itinerario inizia sul versante sud e risale come una scala a chiocciola per terminare su quello nord. Anche la discesa, con la sua lunga calata nel vuoto, riserva emozioni.

NORMAL ROUTE, grade V-, 290 metres. An amusing climb on excellent rock. Unfortunately, nowadays the crux is a little worn and greasy therefore quite demanding. The route starts on the southern face and climbs up like a winding staircase, ending up on the northerns side. The descend is pretty exciting too, with its long abseil into the void.

Vie Classiche nel cuore delle Dolomiti: le 5 dita

la leggenda narra di un gigante che fu sconfitto e sepolto dai nemici, prima di esalare l’ultimo respiro e farsi di pietra, riuscì a estrarre dal terreno la sua mano, le cinque dita per l’appunto.

POLLICE, IV, 250 metri: questa salita si caratterizza, oltre che per un comodo accesso, per un esposizione senza eguali: si arrampica sul filo dello spigolo, sempre appigliato e oltremodo scenografico.

MEDIO, III+, 300 metri: il medio è il punto più elevato delle 5 dita, una volta raggiunto il pollice è anche possibile scendere in doppia e risalire gli ultimi tiri di questa via. Una volta raggiunta la sommità si potrà scendere oppure continuare la traversata completa delle 5 dita.

La roccia più bella delle Dolomiti: Cima della Madonna

le Pale di S. Martino sono un gruppo Dolomitico famoso per il suo altopiano lunare posto tra i 2500 e i 2800 metri che secondo alcune ricostruzioni ispirò Dino Buzzanti nel suo racconto “il deserto dei tartari“. A noi delle pale ci interessa sopratutto l’eccezionale qualità della roccia, i paesaggi mozzafiato e l’ospitalità dei rifugi.

SPIGOLO DEL VELO, V+, 430 metri: è uno degli itinerari classici più conosciuti ed ambiti nelle Dolomiti, conquistarlo vuol dire un lungo avvicinamento al rifugio il giorno prima, una scalata lunga e superba, una discesa mai banale.

Vie di quarto grado sui Lastoi di Formin

I Lastoi di Formin sono una lunga bastionata rocciosa che sovrasta i tornanti della strada che da Cortina d’Ampezzo portano al Passo Giau. L’impressionante parete Ovest gira poi verso Sud, lasciando il posto a pareti più corte e abbordabili che guardano i sottostanti alpeggi verdi.

BASTIONE DE MONDEVAL, via della placca nera, III-IV, 180 metri: Alla base di questo bastione furono ritrovate delle sepolture neolitiche, impressionante pensare che questi luoghi furono visitati e apprezzati già dai nostri ancestori. L’itinerario è divertente e poco sostenuto e impegna tra le 2 e 3 ore. L’avvicinamento di circa 1 ora e 20 è piacevole mentre per la discesa si impiega circa 1 ora.

Vie classiche nei Cadini di Misurina

I Cadini di Misurina sono un gruppo montuoso a nord di Cortina d’Ampezzo ben visibili dal parcheggio per le Tre Cime di Lavaredo. Essi si connotano per un intrico di torri svettanti e profondi canali, l’ambiente dei Cadini è la quintessenza delle Dolomiti!
Nonostante questa descrizione, le vie relativamente brevi e di medio impegno abbondano, e la presenza di due bei rifugi, il Fonda Savio e Città di Carpi, a pochi passi dalle cime rende questo posto l’ideale per più giorni di intensa scalata.

TORRE WUNDT, via Mazzorana, Del Torso, IV, 200 metri: via su ottima roccia ad una bellissima torre, poco distante dal rifugio Fonda Savio.

CAMPANILE DULFER, spigolo sud, IV breve passo V-, 300 metri: giustamente una delle più frequentate tra le salite nei pressi del Rifugio Città di Carpi. Le sue carti vincenti sono la roccia molto buona, la bella esposizione e la forma veramente slanciata del Campanile, infine la vertiginosa discesa in calata.

PUNTA COL DE VARDA, III-IV, 230 metri: E’ la punta che da il nome al sottostante omonimo rifugio, elegante e slanciata è percorsa da questo bell’itinerario su splendida roccia. L’avvicinamento alla via è facilitato dalla presenza della seggiovia, che lo riduce a 50 minuti, la scalata dura circa 3 ore mentre la discesa avviene in 1 ora.

Al passo Falzarego: Lagazuoi

Questa cima si erge direttamente sopra il Passo Falzarego, famoso teatro di battaglie e impressionanti esplosioni durante il conflitto del 1916-1917 è estremamente comoda per la brevità degli accessi e la discesa che può essere comodamente fatta in Funivia.

IL TRAPEZIO, via Giordano, IV-, 180 metri: questa bella e breve via si raggiunge facilmente in 30 minuti di cammino, essa termina in prossimità grande cengia Martini e richiede una calata in doppia e altri 30 minuti di cammino per scendere.

PICCOLO LAGAZUOI, via del buco, IV, 250 metri: è un classico itinerario su ottima roccia che presenta inoltre 2 interessanti varianti: ad accoglierci all’uscita i resti del primo conflitto mondiale combattuto oltre 100 anni fa in Dolomiti.

Vie di quarto grado sulla Croda Negra

Questa è una delle cime più frequentate delle Dolomiti, ad attirare gli escursionisti, la presenza, proprio in cima, del rifugio Nuvolau che offre un panorama a 360°. Fortunatamente noi non noteremo la folla di gente se non una volta in cima, dal lato verticale, infatti, i turisti non abbondano!

CRODA NEGRA, via Gianleo, IV, 180 metri: dopo mezz ora di avvicinamento, arriviamo alla base di questo bell’itinerario che in 2 ore di divertente arrampicata ci porterà al termine della via e quindi alla meritata birra dal panorama mozzafiato.